papaccella napoletana, torzella, cocozza zuccarina, spogna bianca, fagiolo a formella,

nei luoghi di origine dei peperoni non si conoscono le papaccelle, diffuse dagli spagnoli a napoli. forse che i conquistadores prendendo i semi di queste piante nei luoghi di origine abbiano sterminato quegli uomini che li custodivano, tal chè la specie vegetale si estinguesse? non pensate che li abbiano sterminati per prendergli i semi delle papaccelle; quegli uomini avevano sicuramente qualcos'altro: oro, pietre preziose... o forse no. dovevano essere sterminati e basta.

Friday, January 05, 2007

questo è il pomodoro del piennolo giallo


In Peù, ed in altre parti dell’America Meridionale, il pomodoro era già coltivato prima dell’arrivo degli Spagnoli; furono questi che nel XVI secolo lo portarono in Europa e fu in Italia che i frutti furono subito utilizzati a fini alimentari; nel resto d’Europa la pianta fu considerata per lungo tempo solo una specie ornamentale. Le prime notizie si devono al Dodoneus (1583), al Durante (1585) e al Mattioli (1585), che descrivevano una pianta dal frutto dorato (aurea poma – pomi d’oro), da cui il nome pomodoro, solo più tardi gli stessi descrivevano frutti di colore rosso.
Questa pianta conosciuta ed apprezzata fin dai tempi remoti si diffuse in ambienti colturali difficili, grazie alla sua capacità di fruttificare in ambienti colturali asciutti e di conservarsi inalterato, a piennolo, fino all’aprile successivo.

Il pomodoro del piennolo giallo ha le seguenti caratteristiche:
- frutti tondi del peso di 15 – 20 grammi;
- elevato contenuto di vitamine;
- elevato contenuto di acidi;
- elevato contenuto di zuccheri;
- elevato contenuto di sostanza secca;
- elevata resistenza alla maturazione;
- elevata capacità legante;
- elevata capacità di esaltazione di sapidità.

La pianta di pomodoro ha le seguenti caratteristiche:
- non è un ibrido;
- forte resistenza alla siccità;
- forte resistenza alle avversità patogene;

Per queste caratteristiche il pomodoro giallo è stato utilizzato in tempi remoti per:
- sconfiggere carenze nutrizionali nelle diete povere conosciute come scorbuto e pellagra;
- per conservare inalterate queste fonti sicure di vitamine da un anno all’altro senza che i frutti appassiscano;
- per limitare la stanchezza del gusto dei cibi poveri disponibili come il pane o lo scagnuozzo (pane di mais);
- per ottenere prodotto anche in annate difficili.

Con il sopraggiungere del “benessere” è stato messo da parte anche perché con questa coltura non si ottengono alte rese produttive perché i frutti sono di piccole dimensioni 15 – 20 grammi circa.
Per le sue caratteristiche questa coltura si presta alla coltivazione con basso uso di concimi e pesticidi, tal ché il prodotto mantenga inalterate tutte le caratteristiche di naturalità.
I gastronomi di alta fascia lo hanno interpretato in portate a base di frutti di mare, pesce, farina di mais bianco, torzelle, fagioli a formella, pizza, pasta di gragnano, salse dolci da abbinare a formaggi, ecc. scoprendo forti novità per i palati fini.

La storia passata poco importa, scriviamo insieme a produttori, gastronomi, chef e consumatori la storia futura di questo pomodoro!